Guido Boffo
Guido Boffo

Il commento/ Il senso civico non diventi eroismo

di Guido Boffo
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Giovedì 16 Maggio 2024, 07:06

Li definiscono resistenti. Sono i romani che non si rassegnano alla violazione delle regole assurta essa stessa a regola, sono i cittadini frustrati dall'abusivismo e dall'arroganza che si riappropriano di metri quadrati di territorio, sono i rappresentanti dell'impegno civico che sfidano la protervia di piccoli criminali, e qualche volta nemmeno così piccoli. Al Quarticciolo si sono ripresi un lembo del quartiere sfregiato dai ricettatori e dalle loro bancarelle, a Tor Bella Monaca Tiziana Ronzio, presidente del comitato TorPiùBella, vive sotto scorta dopo le sue battaglie nel segno della legalità, stessa sorte di don Coluccia, i cui raid nelle piazze dello spaccio devono aver disturbato non poco i pusher.


L'impegno civico è il termometro della salute di una città, e per certi versi delle sue sofferenze.

Ma un termometro non può confondersi con la medicina. E non vorremmo che il coraggio di una minoranza silenziosa e di qualche volto noto, contraltare dell'omertà, assecondasse un costume molto italiano: cronicizzare le emergenze. I resistenti non possono esserlo per sempre, la supplenza delle istituzioni ha un limite, soprattutto nel sottobosco malfermo e insidioso dell'ordine pubblico, che non è l'orto del retake, dell'associazionismo. Non che Roma sia terra di nessuno, lo testimoniano le ultime operazioni di sgombero nei locali dello spaccio, e la risposta nervosa della malavita. Ma dobbiamo augurarci che lo sia sempre meno. Parafrasando Bertolt Brecht: sventurata la Capitale che ha bisogno di eroi.


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